Come compensare dislivelli e fessure dei pavimenti

Durante le fasi di una nuova costruzione o più comunemente di una ristrutturazione, capita spesso di trovarsi di fronte a pavimenti che presentano antiestetici spazi e fessure, oppure a pavimenti con spessori differenti.

Problematica che può essere causata da vari fattori, ad esempio: 

- errore nella realizzazione dei massetti

- cambio della scelta del pavimento successivamente alla realizzazione dei sottofondi

- demolizioni di tramezze e muretti

- collegamento di due ambienti prima divisi

- posa di una nuova pavimentazione sopra ad una esistente: incollata o flottante.

- rimozione di un vecchio pavimento e posa di un nuovo con spessore differente ( caso molto comune con le rimozioni delle moquettes )

- realizzazione di livellature per il ripristino di sottofondi danneggiati o non planari

- rifacimento di una sola stanza ( classico esempio il bagno ) 

- due pavimentazioni differenti a contatto una all’altra

 

In tutti questi casi può essere necessario l’utilizzo di un profilo di compensazione. La scelta del giusto profilo non è da sottovalutare in quanto dipende da determinate esigenze di posa e durata.

Vediamo in base alla tipologia di pavimentazione quali sono i profili terminali e coprigiunto più utilizzati. 

 

Partiamo analizzando il materiale con cui vengono realizzati:

- alluminio anodizzato: realizzati con una lega di Al-Mg trattata termicamente. Sono realizzati per estrusione e presentano una discreta resistenza agli agenti chimi e atmosferici. Nel caso in cui vengano bagnati con cemento o con sostanze alcaline possiamo riscontrare la formazione d’idrossido di alluminio, corrosivo per la lega. E’ bene quindi provvedere ad una rapida pulizia di colle e cementi utilizzati per la posa e la stuccatura.

- acciaio AISI 430: consigliato solo per uso interno questo acciaio ha una moderata resistenza agli agenti corrosivi. 

- acciaio AISI 304: i profili realizzati con questo acciaio presentano un’ottima resistenza ad agenti chimici e atmosferici, alla calce e alla malta. Consigliato anche per l’utilizzo in industrie alimentari, ospedali e ambienti esterni in genere.

- acciaio AISI 316: l’acciaio estremo, è una versione ancora migliore del 304 utilizzato per le situazioni più gravose.

- ottone lucido: i profili in ottone lucido sono realizzati per estrusione e successivamente vengono lucidati meccanicamente, molto richiesti e valorizzati per la loro estetica si abbinano perfettamente a molti elementi presenti nella casa come le maniglie di porte e finestre. Sono i profili più posati nelle case degli italiani a partire dagli anni 70’ con il loro tipico colore “ oro “. Hanno una buona resistenza meccanica e agli agenti chimici. Prestare attenzione se utilizzati in luoghi con forte umidità atmosferica o in presenza di agenti corrosivi che possono ossidare l’ottone. 

- ottone cromato: il profilo più pregiato; anima in ottone e cromatura esterna successiva all’estrusione, molto belli esteticamente con una lucidatura quasi a specchio, presentano un colore brillante simile ad un cristallo. Non sono idonei a zone soggette a traffici intensi. Perfetti in casa.

- finiture Alcrom Plus by Profilpas: si tratta di profili in alluminio lega Al- Mg rivestiti con particolari pellicole decorative resistenti all’usura ( effetti pietra o legno ).Molto resistenti si abbinano perfettamente a tutti i pavimenti di nuova generazione quali SPC e laminati. 

 

MANUTENZIONE:

Se vogliamo preservare l’aspetto originale del profilo è necessaria un’ adeguata manutenzione. 

Dopo la posa risciacquare immediatamente con acqua le superfici posate per rimuovere residui di stucchi e collanti, evitare l’uso di spugne abrasive e detergenti quali acidi e con base cloro.

Dopo aver identificato il materiale che fa al caso nostro, dobbiamo trovare un profilo avente le caratteristiche di cui abbiamo bisogno, la scelta in questo caso dipende in primis dal materiale di cui è realizzato il nostro pavimento e in secondo luogo dalla sua funzione. 

Le categorie principali in cui vengono suddivisi sono: 

- profili per piastrelle

- profili per parquet

- profili per SPC e LVT

- profili per laminati

- profili per PVC e moquette

 

- profili per dislivelli: per pavimenti con spessori differenti 

- profili coprigiunto: per pavimenti di pari livello

 

Quale profilo utilizziamo quando abbiamo pavimenti con spessori differenti?

- Profili sottopiastrelle: questi profili sono dotati di un’anima da annegare nel collante durante la posa in opera delle piastrelle. Vi sono di vari spessori, la scelta dovrà tenere in considerazione lo spessore generato dal collante; ad esempio nel caso in cui la piastrella abbiamo spessore di 9,5 mm utilizzerò un profilo da 11 mm e così via. Unico limite di questi modelli è che non possono essere posati successivamente alla realizzazione del pavimento, è bene quindi progettare bene il tutto prima di iniziare la posa. Sono una soluzione molto solida e considerata definitiva in quanto non è più possibile rimuoverli se non con una demolizione delle piastrelle. 

 

- Profili adesivi: molto utilizzati per le più svariate situazioni e con tutte le tipologie di pavimenti esclusi i tessili in quanto il collante non riuscirebbe a svolgere la sua funzione. Si tratta di profili con le più disparate sezioni e finiture, vengono scelti proprio per la loro versatilità e facilità di posa. Sono infatti dotati di una o più strisce di collante poste sul retro e protette da una pellicola che andrà rimossa prima della posa, una volta posizionati e applicando una forte pressione il collante si espande sulla superficie. E’ bene sottolineare come queste versioni siano le meno durature se non vi sono i dovuti accorgimenti in fase di posa:

- La superficie sulla quale andremo a posizionare il profilo adesivo dovrà essere asciutta, liscia e priva di polvere o oli.

- Il collante ha una tolleranza di temperature intorno ai 10 gradi sotto i quali potrebbe degradarsi e non svolgere la propria funzione.

- E’ sempre consigliabile aggiungere del collante polimerico in fase di posa per garantire una durata di lunga superiore ad esempio Mapeflex MS 45

- Se si effettuano numerosi tagli con una troncatrice elettrica o con un seghetto a mano il collante rovina rapidamente la lama e la rende difficile da pulire.

- Se molto sollecitate, le soglie adesive possono staccarsi dal pavimento.

 

- Profili forati per posa a vite: gli esteri profili che troviamo in versione adesiva vengono realizzati anche senza adesivo e perforati per consentire una posa più tenace. La soluzione a vite è la più utilizzata in ambienti soggetti ad alto traffico, questi profili inoltre possono essere utilizzati su tutte le tipologie di pavimentazione, tessili comprese. L’ unica accortezza è di utilizzare viti a testa piana, solitamente da 3 o 3,5 mm, per evitare che lo spessore della testa fuoriesca dallo spessore del profilo. 

 

- Profili ad aggancio con basi: utilizzati per la posa di pavimenti flottanti ove è richiesto uno spazio di dilatazione necessario al movimento strutturale del materiale. Utilizzati per pavimenti in laminato, SPC, LVT e parquet nella versione flottante; sono composti da una base ( scelta in base allo spessore del pavimento ) che andrà fissata a terra tramite speciali collanti o tasselli; e una parte denominata TOP che andrà agganciata alla base senza collanti. L’abbinamento di base + top crea uno spazio che consentirà la dilatazione del pavimento. Per queste versioni di profili troviamo sia terminali per “ finire “ il pavimento e compensare quindi lo spessore della nuova pavimentazione posta in appoggio, che profili coprigiunto necessari per interrompere il pavimento e creare i giusti spazi per la dilatazione del medesimo. ( Attenzione: la superficie massima consentita di posa dipende dalla tipologia di pavimento: si rimanda alle schede tecniche della pavimentazione in possesso )

 

- Profili coprigiunto per pavimenti di pari livello

Troviamo come per le soluzioni di differente livello sia soluzioni adesive che a vite nelle più svariate tipologie di materiali. A differenza dei primi qui avremo sezioni piatte o leggermente bombate per coprire antiestetici spazi lasciati in fase di posa o per nascondere eventuali spazi lasciati per la realizzazione dei giunti di dilatazione.